Vini ROMA D.O.C.

Storia

La stretta connessione tra il territorio, il clima e la storia millenaria degli uomini che hanno vissuto sul territorio parte da un lontano passato e prosegue fino ai nostri giorni, guardando al futuro con la consapevolezza di rappresentare un terroir per molti versi unico al mondo.

Dalle origini agli insediamenti etruschi e all’impero romano, la produzione di vino sul territorio ha accompagnato la vita degli uomini nell’alimentazione, nella cultura e in ambito religioso. Se l’età imperiale ha visto un incremento della produzione di vino, destinando a vigneto le terre più vocate – quelle dal suolo vulcanico dei Colli Laziali, di Caere, della Sabina- la sua caduta, tra il V e il X secolo, ne ha causato una drastica riduzione. La Chiesa disciplinava la produzione nei vigneti di Roma e nei territori circostanti e ha conservato questo patrimonio intorno a Monasteri ed Abbazie accrescendo il suo potere quando Roma ha ricominciato a popolarsi e di conseguenza la domanda del vino ad aumentare. Proprio sotto il pontificato di Paolo III, a cavallo del 1500, il mercato romano ha rivolto la sua attenzione ai vini dei Castelli, della Sabina, dei Colli Prenestini, perché il vino cosiddetto “romanesco” (quello prodotto entro sette miglia dal Campidoglio e in particolare sul Gianicolo, fuori dalla Porta di San Pancrazio, in Vaticano e a Monte Mario e in molti altri vigneti i cui nomi sono rimasti nella toponomastica della Capitale) non era sufficiente per soddisfare il consumo della città. E anche perché qualità e caratteristiche rendevano questi vini particolarmente apprezzati. La diversificazione tra vino romanesco e vino dei Castelli è attestata fino al XIX secolo, poi l’ulteriore crescita urbana di Roma ha eroso terreni ai vigneti e le produzioni si sono allontanate dalle zone di consumo, concentrandosi in quelle che, peraltro, erano riconosciute come maggiormente vocate: i Castelli Romani, Cerveteri, la Sabina. La vitivinicoltura ha dunque mantenuto nel corso dei secoli il ruolo di coltura principe del territorio, fino ai nostri giorni, quando nasce la denominazione Roma Doc, stabilita da un Disciplinare di produzione, con lo scopo di incrementarne la conoscenza e la diffusione nel mondo.

Disciplinare di produzione

Il Disciplinare di Produzione “Roma Doc” stabilisce le norme di Stato che regolano la produzione vitivinicola, i requisiti e le caratteristiche dell’intera filiera, è il Documento di identità del vino.

Atto costitutivo Repertorio 79833 fascicolo 35322 del 27 giugno 2018
Riconoscimento Mipaaf DM 21.01.2020 – GU n.38 del 15-2-2020